Strano
di Matteo Scotini 13 Luglio 2018

Le patatine del McDonald’s curano la calvizie, lo dice la scienza

Lo sappiamo, sembra incredibile ma questo è un vero e proprio “wake up call” per tutti i calvi là fuori.

Foto di Usodesita Flikr - Foto di Usodesita

Una ricerca scientifica condotta dalla Yokohama National University è giunta a una conclusione sorprendente: uno dei prodotti chimici contenuto nelle patatine del McDonald’s può prevenire la calvizie. Ma non finisce qui, il dimetilpolisossano può addirittura favorire la ricrescita dei capelli. Fino ad oggi le cavie di questa serie di esperimenti sono state i classici topi da laboratorio, ma ci sono buone possibilità che lo stesso procedimento possa funzionare anche sugli esseri umani. Tutto parte dai follicoli piliferi (un complesso sistema di cellulle che permette la crescita dei capelli), una vera e propria pietra filosofale della lotta alla calvizie: tutti conoscevano il potente alleato, ma prima del prof. Junji Fukuda e del suo team, nessuno era riuscito a ricrearlo in laboratorio.

Nessuna notizia fu più bella

L’intuizione di questo team di scienziati è stata emplice quanto geniale. Stando alle parole del prof. Junji Fukuda: “La chiave per la produzione in massa dei follicoli piliferi è stata trovare un substrato che ne favorisse lo sviluppo in vetrino“, quello che era innimaginabile è che questa sostanza fosse a disposizione di tutti da anni: basatva andare nel più vicino McDonald e con qualche monetina acquistare una porzione di patatine fritte. Attenzione: il team della Yokohama National University ha isolato il dimetilpolisossano e successivamente lo ha integrato con cellule staminali umane, un procedimento scientifico laborioso e non repricabile nel “tinello di casa”. Sconsigliamo a chiunque ci stia pensando di cospargersi il capo di patatine fritte del McDonald’s, semplicemente non funzionerebbe e al massimo potrebbe dare alla vostra testa qualità riflettenti invidiabili quanto utilissime al costo di una leggera dermatite.

Dal punto di vista alimentare il fatto che nelle patatine da fast food più diffuse al mondo ci sia una sostanza che reagisce con le cellule staminali umane non è certo rassicurante ma, come diceva il saggio: “non tutto il male viene per nuocere“.

Calvi accorrete

 

 

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