Tutto a casa tua.
Bisogna sempre imparare dagli altri, sopratutto quando si fanno cose intelligenti e utili alla comunità.
In Canada è nata qualche tempo fa Flasfoodbox, un app che aiuta ad arginare l’enorme falla dello spreco alimentare odierno. Viviamo infatti in una società dove il cibo è talmente tanto e talmente etichettato ormai come cibo bello da vedere, che non ci si rende conto di quanto ne viene buttato dai ristoranti, dalle grandi catene alimentari, dai supermercati…
Il motivo che ha spinto questo gruppo di ragazzi a sviluppare un progetto simile è stata precisamente questa frase:
se lo spreco alimentare internazionale fosse un paese, sarebbe la terza causa principale delle emissioni di gas serra dietro gli Stati Uniti e la Cina
Questa affermazione rende perfettamente l’idea di come lo spreco di cibo sia un problema reale e tangibile dei giorni nostri, e di come spesso e volentieri l’accumulo di cibo non venga smaltito nella maniera più appropriata , ma lasciato marcire in delle vere e proprie discariche che non gli permettono di ultimare il loro naturale processo di decomposizione.
Flashfoodbox agisce contro questi fenomeni in più modi: rivendendo cibi che stanno per arrivare alla loro data di scadenza a prezzi più bassi tramite degli sconti disponibili sulla loro app, ma anche contattando i contadini e gli agricoltori che non riescono a vendere ai negozi di alimentari la loro frutta e verdura “esteticamente brutta” ; in pratica dove c’è qualcuno che smaltisce ingiustamente del cibo interviene Flashfoodbox, che se ne prende carico, vi crea delle bellissime scatole, ve le riempie di cose buonissime e ve le manda direttamente a casa. In aggiunta sul sito, alla sezione blog, vi danno anche qualche guida su come utilizzare e cucinare la scatola che vi hanno appena spedito, o qualche ricetta studiata precisamente sul contenuto delle vostre consegne a domicilio.
Anche nel nostro paese nel corso degli anni sono nate tantissime associazioni e iniziative che lottano contro lo spreco di cibo (basti pensare al Banco Alimentare), e questa potrebbe essere un’ottima idea da cui prendere spunto, portando il concetto di delivery ad un livello ancora più alto, non solo quindi di comodità per il cliente ma anche di utilità nei confronti della comunità.