La ricetta del tortino di Buon Enrico non è la ricetta ideata da una brava persona, bensì di un tortino a base di una particolare tipologia di spinacio. Se non ne hai mai sentito parlare non preoccuparti, è normale, il motivo è che fa parte delle verdure dimenticate.
Le verdure dimenticate sono un gruppo di ortaggi antichi e poco conosciuti che, per vari motivi, sono stati gradualmente dimenticati nel corso degli anni. Queste varietà di verdure sono spesso caratterizzate da sapori unici e una grande quantità di nutrienti benefici per il nostro corpo.
Grazie alla voglia di cercare opzioni alimentari più sostenibili, negli ultimi tempi questi ortaggi hanno iniziato a godere di nuove attenzioni e un sempre più grande interesse.
Le verdure dimenticate sono tantissime (in questo articolo ne trovate alcune con un approfondimento sulla loro storia e il loro utilizzo in cucina), ma oggi noi vogliamo parlarvi del Buon Enrico e di una buonissima ricetta, consigliata dal Corpo Forestale dello Stato, che lo vede come ingrediente principale.
Il buon Enrico, lo spinacio selvatico di montagna
Si narra che a dare il nome di questa pianta fu Enrico di Navarra, che nel 1753 decise di assegnarle il nome di un re, il futuro sovrano francese Enrico IV, chiamato anche il buon Enrico poiché aiutò il popolo affamato e dilaniato dalla carestia aprendo i suoi orti di piante commestibili.
Il buon Enrico può arrivare fino a 60 cm e cresce spontaneamente sui terreni di montagna concimati dalle mucche. Le sue foglie ricordano molto il piede dell’oca e la pianta è perenne, questo vuol dire che cresce da sola garantendo una riserva di verdura ogni anno.
Il suo sapore ricorda molto quello dello spinacio e per questo in molte zone lo chiamano spinacio di montagna.
Del buon Enrico in cucina vengono utilizzate sia le foglie che i germogli. Le prime vengono lessate e utilizzate nelle minestre, nelle zuppe oppure crude in insalata. I secondi invece si usano per fare frittate, risotti oppure conditi con olio sale e pepe. Lo spinacio di montagna si raccoglie in primavera e deve essere consumato subito, appena raccolto, poichè non si presta molto bene alla conservazione.
Oltre a essere molto buono il buon Enrico ha anche diverse proprietà benefiche. Come gli spinaci le foglie hanno un alto contenuto di ferro e vitamina C.
Come preparare il tortino di buon Enrico
Gli ingredienti per 4 persone
1 kg di buona Enrico
3 uova
200 g di prosciutto cotto
3 cucchiai di panna da cucina
50 g di pangrattato
grana a piacere
burro e Sale quanto basta
Procedimento
Lessa le foglie di buon Enrico poi scolale, strizzale e tritale finemente.
In una terrina mescola le uova sbattute, del grana grattugiato, il prosciutto a dadini e la panna.
Dopo aver salato e pepato a piacere il composto, versalo in una pirofila precedentemente unta con dell’olio, poi spolvera con il pangrattato e aggiungi qualche fiocco di burro.
Inforna a 180 gradi fino a quando la superficie del tortino non sarà ben dorata.
Una volta pronto puoi servirlo caldo o freddo come antipasto, abbinato con uno spumante Brut o con un Cerasuolo d’Abruzzo.