Ricette
di Chiara Lauretani 6 Settembre 2018

Proposte che non potete rifiutare: il sugo con salsiccia e polpette de’ Il Padrino

Ve lo dice Micheal Corleone come si fa, e fossi in voi mi fiderei.

Ingredienti:

  • Passata di pomodoro
  • Salsicce di maiale
  • Polpette (qualsiasi ricetta è ben accetta)
  • Aglio
  • Olio extravergine di oliva
  • Vino rosso
  • Zucchero

E’ la prima pellicola di una delle trilogie più famose della storia del cinema: il Padrino esce per la prima volta nel 1972, con Marlon Brando e un giovanissimo Al Pacino, è diretto da Francis Ford Coppola e ispirato all’omonimo libro scritto da Mario Puzo (che curerà insieme a Coppola anche la sceneggiatura). Questo primo capitolo della malavitosa trilogia fece un enorme successo al botteghino, consacrando Pacino come uno dei nuovi mostri della cinematografia internazionale e piazzando le basi per due secondi capitoli che hanno proseguito (tornando indietro nel tempo) il racconto in maniera magistrale.

 unsplash

Il padrino lo abbiamo visto almeno tutti una volta nella vita: New York, pieno dopo guerra, la famiglia Corleone regna incontrastata e ha le sue radici ben piantate nella malavita della città; a capo di tutto, il pater familias don Vito Corleone verrà ucciso durante un agguato di una famiglia rivale, lasciando il posto al quarto figlio Michael Corleone, che inizierà la sua ascesa nel mondo della mafia newyorkese. Nato in Sicilia e emigrato da giovanissimo in terra americana, don Vito Corleone trae le sue origini dal suo stesso nome (Corleone un piccolo paesino della Sicilia) portando con sé anche delle forti tradizioni culinarie. Non importa infatti dove un italiano (ieri come oggi) possa emigrare, le sue ricette di casa e della tradizione di famiglia rimarranno sempre intatte anche dall’altra parte del mondo.

“Gli amici sono come le api… fanno il miele ma fanno anche la me**a!”

In una scena in particolare del Padrino si cita il famoso sugo di salsiccia e polpette, conosciuto notoriamente come un condimento tipico del sud Italia una ricetta precisa non ce l’ha: ognuno ha la sua, e ognuno è convinto di farla meglio, non neghiamo l’evidenza. Stesso discorso vale per le polpette (che andranno a condire il piatto citato da Al Pacino): di base serve mollica di pane, macinato di carne, uova, sale e pepe, ma le varianti esistenti che compongono queste delizie sono praticamente incalcolabili; quindi in questo caso la scelta è tutta vostra: che sia la ricetta di nonna, di mamma, vostra o speziata con profumi particolari.

Questo tipo di sugo  per noi italiani è abbastanza scontato, e infatti anche nella scena in questione la breve (ma efficace) descrizione della preparazione viene fatta in maniera del tutto colloquiale e molto spiccia (e non è così difficile come potrebbe sembrare in realtà anzi…) : vieni qua guagliò, può succedere che devi cucinare per una ventina di figli! Vedi, si comincia con un poco d’olio, ci friggi uno spicchio d’aglio poi ci aggiungi tomato e anche un poco di conserva. Friggi e attento che non si attacca; quando tutto bolle ci cali dentro salsicce e pulpetta, poi ci metti uno schizzo di vino e nù pucurille ‘e zucchero. 

Tutto chiaro no? Amunì! 

 

 

 

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