Sono un fan di ALTATTO Bistrot e ne ho già parlato su queste pagine. Il ristorante vegetariano, che ha aperto nel 2019 a Milano, è molto diverso da tutto quello che c’è in città: è caldo, accogliente, curato nei minimi dettagli ma contemporaneamente rilassato.
La mia aspettativa e la mia curiosità, quando ho aperto il libro “Cucina Vegetariana Contemporanea. Mangiare coi sensi”, erano elevatissime.
Se vi aspettate di trovare le ricette che avete assaggiato al Bistrot, sarete felici: le ricette ci sono, sono tantissime e molto ben documentate. La grande maggioranza degli ingredienti sono facili da reperire e le preparazioni sono alla portata di una cucina casalinga ben fornita (non è scontato, per preparazioni di questo tipo). Dove è possibile realizzare un’alternativa vegana questo è specificato mentre, naturalmente, il 100% delle ricette sono vegetariane.
Il menu di ALTATTO non segue la classica divisione italiana di antipasti, primi, secondi e dolci, ma preferisce accostare sapori e consistenze in un continuum che sia interessante e inedito. Troverete qualche primo (per esempio dei risotti, come il Risotto al Castelmagno, contrasto di sambuco e fieno blu o per esempio i Ravioli del Plin), qualche piatto composito, diversi dolci e anche dei cocktail (principalmente analcolici, di accompagnamento).
Finger food, ricette salate, dolci e cocktail seguono l’ordine delle stagioni, alternando i sapori in base a quello che si trova in natura. Così d’inverno avremo Tartufo. Dashi di rape e cavolo nero, in autunno Porcino, pane al timo e tuorlo d’uovo affumicato, d’estate Anguria alla brace e così via.
Le ricette sono certamente interessanti ma il cuore del libro è la lunga parte introduttiva, che racconta la storia di ALTATTO Bistrot, del catering, del bar: è una narrazione sincera e a tratti emozionante, che ci permette di capire come viene costruita un’impresa di questo tipo, dall’interno.
Si parla delle persone, del quartiere (Greco) in cui nasce il locale, ma anche di come viene sviluppato il menu. L’influenza nei confronti di Pietro Leemann, creatore e gestore del ristorante vegetariano Joia, in cui le quattro fondatrici di ALTATTO hanno lavorato, si percepisce chiaramente dalle loro parole e dall’introduzione, molto sentita, scritta dallo chef.
Il libro di ALTATTO rappresenta uno statement politico: si può fare cucina di altissima qualità, in periferia, in modo accessibile a un pubblico ampio. Si possono fare scelte controcorrente anche in una Milano costosa e gastrochic. Ma soprattutto, si può costruire un’esperienza culinaria interamente veg, senza che il cliente senta la mancanza di qualcosa: la cucina di ALTATTO è la cucina del futuro perché alza definitivamente il livello e apre la strada a una nuova generazione.
ALTATTO
Cucina Vegetariana Contemporanea
Mangiare con i sensi
Edizioni Enea
214 pagine
30€ (28.50€ su Amazon)