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Olio d’oliva, lo compri pensando sia buono ma questo è proprio da evitare: tutte le marche incriminate

Quali sono le migliori marche di olio d’oliva?Ecco quelle che sarebbe meglio evitare, perchè non garantiscono una buona qualità.

Negli ultimi anni, l’olio d’oliva ha conquistato un posto speciale nelle cucine di tutto il mondo, non solo per il suo sapore unico, ma anche per le sue numerose proprietà benefiche per la salute. Tuttavia, la crescente domanda ha portato a un aumento di prodotti di bassa qualità sugli scaffali dei supermercati. È fondamentale sapere quali marche evitare per non compromettere la qualità dei nostri piatti e, soprattutto, la nostra salute.

Riconoscere un olio d’oliva di qualità e le marche da evitare

La scelta di un buon olio d’oliva parte dalla conoscenza delle sue caratteristiche distintive. È preferibile optare per oli ottenuti da cultivar di olive selezionate e spremuti a freddo, poiché questo metodo preserva al meglio i nutrienti. Un olio di qualità deve essere trasparente riguardo alla provenienza delle olive e alla varietà utilizzata. È importante che l’etichetta indichi dettagli come il luogo di produzione e il metodo di estrazione, elementi che possono fare la differenza nel profilo aromatico e nutrizionale del prodotto.

Inoltre, il sapore di un buon olio d’oliva deve essere fresco e fruttato, con note che variano dal piccante all’amaro, a seconda della varietà di olive. Le certificazioni di qualità, come il logo dell’Europa Bio, rappresentano un ulteriore elemento di fiducia. Infine, la confezione gioca un ruolo cruciale: le bottiglie scure sono preferibili, in quanto proteggono il contenuto dalla luce, che può alterarne il sapore e le proprietà nutrizionali.

Qualità dell’olio d’oliva; le marche da evitare – dailyfood.it

Purtroppo, ci sono diverse marche di olio d’oliva che è meglio evitare. Queste etichette, nonostante si presentino come prodotti di alta qualità, spesso si rivelano poco affidabili. Ecco alcune categorie di marche da tenere d’occhio:

  • Marche di supermercati noti: questi marchi, che spesso puntano su prezzi competitivi, possono nascondere oli di scarsa qualità. Molti di questi prodotti derivano da miscele poco trasparenti, senza informazioni chiare sulla loro origine.
  • Produttori italiani non certificati: non tutti gli oli d’oliva provenienti dall’Italia garantiscono qualità. Alcuni produttori non rispettano gli standard di produzione e non forniscono informazioni affidabili sulla provenienza delle olive.
  • Marchi esteri di grande distribuzione: gli oli d’oliva provenienti da paesi non tradizionalmente associati alla produzione di olio d’oliva presentano un rischio maggiore di adulterazione, quindi è consigliabile prestare attenzione.

Informarsi attraverso recensioni e testimonianze di altri consumatori riguardo a specifici marchi è sempre utile prima di effettuare un acquisto.

Leggere l’etichetta: un passo fondamentale

La lettura attenta dell’etichetta è fondamentale per comprendere la qualità di un olio d’oliva. Una buona etichetta fornisce informazioni dettagliate sulla varietà di olive utilizzate, il metodo di estrazione e il luogo di produzione. Questi dettagli possono rivelare molto sul prodotto che stai per acquistare.

Un elemento da tenere in considerazione è il termine “extravergine”. Questo indica che l’olio è stato ottenuto dalla prima spremitura a freddo senza l’uso di sostanze chimiche. Tuttavia, esistono truffe nel mercato che etichettano erroneamente oli di bassa qualità come “extravergine”. Le analisi di laboratorio possono rivelare tali adulterazioni, ma non tutti hanno accesso a questi test, rendendo la lettura dell’etichetta ancora più cruciale per i consumatori.

Inoltre, non dimenticare di controllare le date di scadenza. Un olio d’oliva di alta qualità ha una durata limitata e non dovrebbe essere consumato oltre la data di scadenza, poiché può andare incontro a rancidità. Le informazioni relative alla raccolta e alla lavorazione delle olive sono altrettanto importanti: un buon olio spesso riporta dettagli specifici su queste fasi.

Romana Cordova

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