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Exotic: If I say platano, don’t say banana

Tutto quello che c’è da sapere sul cugino allargato della banana

Qualche incertezza iniziale la si può comprendere, dopotutto, la forma è effettivamente molto simile, il colore è quello, insomma un 1+1 piuttosto prevedibile. Ma no, signori, il platano non è una semplice banana molto grande. Il platano è proprio un fatto a sé.

Non fatevi ingannare dalla sua provenienza geografica, né tantomeno da quella biologica che lo accomuna alla cugina banana. Nonostante entrambi si trovino nelle zone tropicali del mondo e crescano sulle piante del genere Musa, le differenze sono più che sostanziali. Tanto per cominciare, il platano è ricco di amidi e per questo lo si consuma cotto: tassativamente, a meno che la buccia esterna non sia diventata completamente marrone. Il platano crudo, infatti, è piuttosto tossico, quindi, se a metà mattina o prima della lezione di crossfit, un energizzante platano crudo vi sembra una fantastica idea, ecco, no.

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Inoltre, data la sua composizione amidacea, il platano viene usato più come ortaggio che come vero e proprio frutto. Lo si potrebbe definire un po’ il riso al vapore dei tropici, la rosetta del sud del mondo, un passe-partout culinario, per intenderci. Essendo ricco di fibre e fonte di carboidrati, in molte cucine latino americane e africane, il platano funge da accompagnamento a quei famosi e ingordi piattoni unici, al posto di riso o patate. Lo si può cucinare lesso o al forno, farne una purea oppure friggerlo nell’olio bollente. Quest’ultimo, una vera prelibatezza che metterà d’accordo anche i palati più scettici ai sapori esotici.

Quando il platano è più maturo e la buccia si presenta di colore giallo/nerognolo, il sapore è più dolce. Fritto, caramellato, con una spruzzatina di zucchero a velo o un cucchiaino di miele, può essere un ottimo dessert alternativo. Se congelato e poi frullato con frutta varia, frutta secca o cioccolato, diventa la base per un gelato artigianale completamente vegan e senza zuccheri aggiunti.

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Dove trovarlo? I migliori bangladini di tutta Italia potranno facilmente soddisfare la vostra voglia di platano. E per una ventata di estate, basta chiudere gli occhi mentre lo si gusta, mettere su un vinile degli Havana Social Club e immaginarsi felici in riva all’oceano di Cuba.

Dopotutto, dicono che l’estate sia uno stato mentale.

elena aceto

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