Stanchi dei convenzionali maki da ristorante giapponese take-away? Ecco qualche rivisitazione creativa del sushi che potreste essere tentati di sperimentare se non badate alla forma (o forse se ci badate troppo).
Il sushi-cocktail: riso, alghe, pesce e verdure formano diversi strati in un bicchiere. Alcuni ingredienti si trasformano in poltiglia tramite pestello e si bevono con la cannuccia, altri si recuperano usando le due cannucce come bacchette. Di gran moda a Los Angeles e New York.
La sushi-torta: Cinque deliziosi strati di ingredienti giapponesi, da cucinare alla perfezione a meno di non voler vedere la propria fetta sfaldarsi al primo tentativo di assaggio. Ci vogliono circa 30 minuti per prepararla: la ricetta si trova qui.
Il giga-maki: Una specialità del ristorante Umewaka a Tokyo, il rotolino gigante pesa circa 6 kg e costa l’equivalente di 180 euro. E’ farcito di diversi tipi di sushi. Esiste anche in versione nigiri, con una specie di enorme sogliola a guarnizione del boccone.
Il Lego-sushi: una ricetta fai-da-te, proprio come i celebri mattoncini, per creare il proprio bento-box di cruditè in perfetto stile Lego: la guida si trova sul portale di genere più celebre del mondo, Instructables.
Il sushi di Pasqua: Natale è appena passato, ma è meglio portarsi avanti. Il Pasqua-sushi è un menù a tema a forma di pulcini e altri simboli tipici della festività: l’ingrediente base non è il riso bollito, ma quello soffiato (niente pesce ma dolcetti, insomma) ed è stato inventato a Baltimora.
Il sushi di Halloween: Dedicati ai più coraggiosi, questi maki hanno l’aspetto di simpatiche parti anatomiche umane che nella realtà non vorreste mai assaggiare. Li prepara la pasticceria Candy Warehouse.