In quanti di voi non si sono mai avvicinati al mondo dell’arte e a quello del vino perché spaventati dall’apparente snobberia che aleggia intorno ai circoli di enologi e intellettuali? A tutti sarà capitato di sentirsi a disagio nei confronti delle fin troppo elaborate elucubrazioni di critici o sommelier: le sfumature di cacao e prugna di un rosso che non percepiamo, l’ideologia dadaista di una banana appesa ad un muro che non ci sarà mai ben chiara. Un mercato sempre fervido in cui spiccano pezzi unici venduti in inaccessibili aste, il passare del tempo che affina il valore di un affresco ma anche di una bottiglia di champagne.
Il legame tra arte e vino non è solo fervido, ma ha una tradizione millenaria. Pittura, musica e scultura, fin dalle loro prime manifestazione rupestri, così come la fermentazione alcolica, sono due delle principali attività con cui l’essere umano ha espresso la propria creatività distinguendosi dagli altri animali. Far coesistere due eccellenze italiane in un unico luogo non è un’idea innovativa, l’innovazione – ancor più oggi, dopo un periodo di pandemia e clausura delle sedi della cultura- è farle coesistere nel nome di una rinnovata convivialità.
Gian Lorenzo Bernini, studente di storia dell’arte e Daniel Bianca, food manager, hanno deciso di trasformare un vecchio loft di Trastevere, quartiere storico di Roma, in uno spazio ibrido in cui far convivere le proprie competenze e passioni, con l’obiettivo di rendere accessibile a tutti la fruizione dell’arte contemporanea in un clima di grande informalità aprendo una finestra sulla nuova generazione di artisti e vinificatori del panorama italiano, capitolino e internazionale. B-ART Gallery è uno spazio che ospiterà mostre con un format innovativo di short exhibitions dalla durata di circa 72h che vedranno alternarsi gli artisti in una sorta di staffetta sperimentando un concetto d’esposizione intimo, volto a trasformare la fruizione in sosta, accostando ogni collezione a una selezione di vini d’eccellenza scelti ad hoc per l’occasione.
A metà tra un simposio greco e un house museum, un luogo in cui il contatto con l’opera diviene colloquiale, privato e al tempo stesso collettivo, volto a rinnovare l’esperienza dei caffè letterari che hanno animato il panorama culturale romano dai primi ‘900 fino agli anni ’60, come gli storici “Caffè Greco” e “Rosati” e i salotti di Palazzo Taverna, centro degli Incontri internazionali d’arte, tenuti da critici, artisti e intellettuali come Pier Paolo Pasolini e Alberto Moravia. B-ART Gallery inaugurerà la stagione venerdì 7 maggio con la prima mostra Anabasi a cura di Gian Lorenzo Bernini. Non siete curiosi di sapere a quali vini è sarà abbinata?