Che l’Islanda sia il miglior posto al mondo in cui vivere, ormai ci sembra del tutto scontato.
Certo, anche per le aurore boreali, per i geyser e per i paesaggi che sembrano venir fuori dal mondo delle fiabe, ma non è questo il punto. L’Islanda infatti è il primo paese nel mondo a non credere più in Dio, non solo, si è pure sbarazzato per sempre della zanzare.
Se tutti questi ottimi motivi non fossero sufficienti, sentite qui: il presidente islandese Guoni Johannesson ha dichiarato che se fosse per lui, la pizza all’ananas sarebbe vietata per legge. È successo in un incontro con gli studenti di un liceo ad Akureyri, rispondendo alle domande più disparate, tipo quale fosse la sua squadra del cuore (Manchester United), ha anche chiarito la sua posizione sulla pizza all’ananas. Apriti cielo.
Mezzo internet gli ha dato contro, considerando la pizza hawaiiana una delizia, coi suoi bei pezzi di ananas sopra a condire la tradizionale Margherita con pezzi di prosciutto o bacon. Insomma, la sua innocente dichiarazione data dal gusto personale ha avuto una risonanza tale che al presidente è toccato pubblicare una nota su Facebook in inglese e islandese in cui ha dichiarato ufficialmente che ama l’ananas, basta che non sia sulla pizza.
“Mi piacciono gli ananas, ma non sulla pizza. Non ho il potere di fare una legge che proibisca alle persone di mettere l’ananas sulla pizza. Sono felice di non avere tale potere. I presidenti non dovrebbero avere poteri illimitati. Non vorrei avere questo incarico se mi desse il potere di emanare leggi che proibiscano ciò che non mi piace. Non vorrei vivere in un paese del genere. Per quanto riguarda la pizza, consiglio di metterci sopra i frutti di mare”.
Con una dichiarazione del genere, il presidente ha fatto anche la figura del signore e noi ci sentiamo di appoggiare in toto il rifiuto della pizza all’ananas, ma si sa, quella è questione di gusti. Non è opinabile invece che il presidente Johanssesson sia uno dei più amati della storia dell’Islanda. Durante il suo mandato ha partecipato al Gay Pride, ha rifiutato l’aumento del proprio stipendio e ha dato in beneficienza il 10% della sua retribuzione.
Dicevamo: quanto costa un biglietto di sola andata per l’Islanda?